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Testo originale | Traduzione letterale | |
Minestron
Mazzini el mètt el broeud. Vittori el ris.
Ma qui partii lifròcch ch'hin semper sòtt, |
Minestrone
Mazzini mette il brodo. Vittorio il riso. Cavour le verze. Napoleone i fagioli. Pio nono le cotenne … (ma è lì indeciso). Rattazzi ed i moderati: sedano ed aglio. Pepe e sale il Guerrazzi con i suoi amici. Le carote, i giornali, come oggi. La pestata di lardo… la mette Giulaj e Garibaldi il fuoco per cucinarli.
Ma quei partiti sprovveduti sempre litigiosi, tutti i momenti, a litigare tra loro, prima ancora che il Minestrone sia cotto, col tira e molla e far del buon umore, rischiano di mandare tutto a catafascio rovesciando il pentolone, questi poveri ottusi, con tutto il buono che gli Uomini di giudizio hanno messo dentro con tanti sacrifici. |
Commento
Ottonari del 1884 tratti da "Primm erudizion in politica", scritti pensando ai 25 anni d'unità nazionale e ispirati dalla sua convinzione che "in politica, il mondo, con le sue miserie, non va preso troppo sul serio". Il brano è inserito nella sua raccolta milanese del 1950 "Memòri d'on pivell de settant'ann e poesie varie"
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