Sono andati finalmente a dormire
i dispotici boriosi della terra.
E io sono il padrone della Notte,
del mio mondo.
Che cosa mi importa se la notte è bugiarda, stregata,
baratta la vita con i sogni?
Ma chissà se la vita bugiarda
è quella che viviamo...
o quell’altra con gli occhi chiusi?
Al galoppo sul cavallo che è nato
dalla testa tagliata a Medusa,
vado a cercare la “Chimera” tra le stelle
per rubarle il segreto.
Al galoppo! per la notte che copre
le rinunce e i peccati.
Al galoppo! per nascondere la verità
con gli
imbrogli che non fanno male a nessuno.
... e racconto alla Notte
tutte quelle cose che a nessuno direi.
“... ma è bionda?”
“Non lo so!”
“Com’è?”
“... Cosa importa! È quella
che sempre ho cercato...
che si nasconde nella notte
e di giorno scompare.
Ed è quella che sempre dona
e mai niente
chiede.
È una santa, una strega? Non lo so.
Io la vedo soltanto
con gli occhi chiusi.”
“E che cos’altro cerchi?”
“Ma la gioia per tutti di vivere,
la serenità negli occhi della gente,
e un’aria contenta di festa.”
Ma l’Uomo
e la luce
non conoscono pietà:
ti infangano, distruggono ogni cosa.
E chi sa accontentarsi?
La sapienza è quella che ti dice di fermarti.
E solo nell’attesa
c’è qualcosa che assomiglia alla felicità:
il domani delude
quando si è tutto consumato.
.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
E io corro, io canto alla Notte...
e io volo a cercare la “Chimera”.
E quando l’Uomo al chiarore si sveglia
nel tanfo del porcile
- testa vuota come
le bombe nelle mani –
io sarò rintanato in mezzo al bosco,
per non sentire più l’odore di cristiano,
ad ascoltare la canzone dei pettirossi
che portano la pagliuzza al nido;
a giocare con le farfalle, con gli scoiattoli,
a sentire sulla pelle il sollievo
delle
foglioline inzuppate di rugiada,
a sentire il buon odore del muschio,
il profumo di una rosa bagnata
dalle perline trasparenti della brina...
... quando l’Uomo si sveglia.
Ma tu, Notte,
intanto regalami i sogni
che servono per vivere.
Non importa se sono bricconi.
Oh, fresca notte
fatta per cantare
per conquistare
cuori piccini
- come il mio –
tendimi le braccia
e tienimi tu
fino a mattina.
Dopo...
appoggerò le labbra
sull’acqua di sorgente
- senza bere –
per sentirne soltanto la carezza
e poi ...
via nel bosco
con un bacio rubato.