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Testo originale | Traduzione letterale | |
Giugn
«Òmen» disen i donn «el ven el giugn!»
Al ventiquatter giugn, a la levada
«Sù! Sù dal lett! Eviva! Che cuccagna!
Sora i
biròcc, 'na birba, o in caroccetta,
Tra el
cipp di morniroeu e la
seganda,
In d'on canton tra lor i tosanett
Se torna a cà col soo e cont el mazz
Poeu ven la nott. In cà,
fii prest! Andii!
Volen coj nivol e sù e giò col vent, |
Giugno «Uomini» dicono le donne
«viene giugno! » raccogli la segale, presto, e
stringi il pugno! Se a San Vito piove o a San
Modesto, è peggio cento volte quest’acqua
che le tempeste! Non borbottare, le cose vanno
come vanno, e viene la festa grande: San
Giovanni! Al ventiquattro giugno, al
levar della bella prima luce, e
proprio a quell’occhiata che il sole da al mondo,
lontano, vicino, si sente suonare a festa un
campanile, poi suonano una dopo l’altra
le campane, come a dire: «Sù! Sù! Sù! è
San Giovanni! » «Sù! Sù dal letto! Evviva!
Che cuccagna! Si va a far baldoria, giù in
campagna! Già è preparato il cestino col vino, il pane, le noci,
da mangiare oggi! Davanti allo specchio si
ornano le ragazze con i nastri, per il giorno
di San Giovanni. Sui calessi, una birba, o in
carrozzella, seduti su scranni, su panche
o a cassetta, pressati, a braccetto, tutti
rossi e scalmanati, si va a cercare il fresco tra
i boschi e i prati, si va a raccogliere le
nocciole e le noci dell’anno e a prendere la rugiada...di
San Giovanni! Tra il pigolare delle cince azzurre e il taglio delle messi è un tentare la sorte, un gioco del chi comanda e chi obbedisce. Chi gioca a mora sotto il portico, chi all’osteria gioca ai dadi. E con le ragazzine? Baci e mano nella mano all’ombra di un gelso…a San Giovanni
In un angolo tra loro le
ragazzine giocano alla lippa, a
soffiarsi in viso, alla cavallina, al pallone, a guardie e
ladri, a portare sul predellino e si balla al frin-frin di
qualche violino. E’ un vociare di bimbi,
l’abbaiare d’un cane, un volare di pettirossi...a
San Giovanni! Si torna a casa col sole e
col mazzo di tutte le erbe raccolte;
erbette capaci di alleviare il dolore, dice
la nonna! Camomilla, erba delle cimici
(specie di romice), finocchina, salvia, malvasia, per i
malanni. Non viene il medico con
l’erba...San Giovanni! Poi viene la notte. In casa,
presto! Andate! La notte di San Giovanni è
notte di streghe! Da Lezzeno a Domaso fanno
stregonerie e ballano sulle scope tutta
notte! Giovanotti, state tranquilli!
E “non battete i panni altrimentI compare la
strega”a San Giovanni! Volano con le nuvole e sù e giù col vento, sfregano le noci tra le mani,
sono sbrindellate! Ma quando, poi, diventa
chiaro e un campanile suona il primo segno, il
primo di un mattutino, le streghe vanno sui monti,
come le poiane e torna a ridere il sole a...San Giovanni!... |
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