Bonvesin da la Riva

 

Profilo biografico Opere

 

(Profilo di Claudio Beretta e Giovanni Luzzi)

 

Bonvesin dra Riva (Milano ca. 1240 - ca. 1314)

 

"È la prima importante personalità letteraria milanese a noi nota nel medioevo.

Maestro di grammatica, tiene una propria scuola dove insegna le lettere latine e volgari. Possiede del proprio e si cura di investirlo in appartamenti, che affitta nella zona del Carrobbio (S.Vito), nonché in prestiti a conventi ed opere pie per assicurarsi, qualunque cosa capiti, una vecchiaia serena. Sono documentate una prima e una seconda moglie, ma nessun figlio. È noto come terziario laico, dell'ordine degli Umiliati, fatto frequente a quell' epoca, come già visto, specialmente tra il popolo e il ceto medio. La seconda metà del '200 è forse il periodo più fecondo di questo ordine. Molti cittadini come Bonvesin gli conferiscono i propri beni in tutto o in parte per averne assistenza in caso di malattia o durante la vecchiaia: una vera e propria compagnia di assicurazioni. Il nostro poeta è molto meticoloso come appare dai suoi due testamenti: saggio e prudente amministratore del suo (trattiene in pegno i libri di testo degli allievi morosi), nutre in pari tempo sentimenti altamente umani e si preoccupa sia in vita, sia nei testamenti, di aiutare i poveri, specialmente i 'vergognosi' ('vergogna' da 'verecondia'), timorosi cioè di mostrare la propria indigenza. Di una generazione più vecchio di Dante, Bonvesin è ancora scrittore di un medioevo colto del quale ripete i motivi caratteristici. I suoi contrasti fra Satana e Maria o tra la rosa e la viola, sempre a preminente scopo moralistico, continuano la tradizione del dramma religioso.

 

[. . .] Bonvesin uomo moderno si ritrova nella operetta De magnalibus urbis Mediolani, scritta in un pulito latino medievale nel quale il figlio della nostra città ne enumera, con diligenza statistica improntata al nuovo mondo mercantile delle "regine della Padania" (Venezia - Verona ­Padova - Bologna - Mantova - Milano) tutti i dati descrittivi, non senza un richiamo più o meno scoperto allo stile degli antichi geografi e storici (Livio, Polibio, Strabone) e riprendendo Ausonio, poeta e retore gallo­romano del IV secolo, che di Mediolanum aveva cantato meraviglie."

Scritti sull'Autore

 

POEMETTI
De quinquaginta curialitatibus ad mensam

OPERETTE
De magnalibus urbis Mediolani

SONETTI

ALTRE LIRICHE