Già che voeuren che improvvisa (Carlo Porta)
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Testo originale | Traduzione letterale | |
Già che voeuren che improvvisa
Foo poeu cunt che l'è manch maa
Scià vojemen on biccer
Bevi donca alla salud
Preghi el ciel che per cent agn |
Giacchè vogliono che improvvisi
Giacchè vogliono che improvvisi quattro versi in meneghino, sono qui pronto ad impegnarmi al chiarore delle lampadine.
Faccio poi conto che non è neanche male passare per sciocco piuttosto che per sgarbato e per porco ritto in piedi.
Forza, vuotatemene un bicchiere che senz’altri complimenti volgo subito il pensiero ai migliori signori qui presenti.
Bevo dunque alla salute di questi cinque senza nerbo che sono preziosi più degli scudi in questo secolo di povertà.
Prego il cielo che per cento anni me li conservi come adesso sempre lustri grassi e sodi sempre vispi come pesci. |
badee | babbeo, sciocco |
dàgh de frisa | darci dentro di buona lena |
lampedin | lampadine |
mòbel | mobili, ma nel caso specifico si riferisce ai"soggetti", quindi alle persone presenti |
Commento
Strofe di ottonari risalenti, sec. Dante Isella, presumibilmente agli anni 1811-12.
Composte, dietro richiesta, per una qualche occasione, un incontro a tavola, per esempio una cena in compagnia.
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