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Testo originale | Traduzione letterale | |
I magùtt
Quand l'è mezzdì, de spess, pensi ai magutt
Se sa, l'è stòria veggia,
Chissa! L'è on ben, l'è on mal...? |
I muratori
Quando è mezzogiorno, sovente, penso ai muratori Seduti per terra in gruppo a mangiare Con pane e gorgonzola, il fiasco del vino, davanti al fabbricato; avevano solo un’ora, mangiavano, chiacchieravano in milanese, pavese o bergamasco, con le mani callose spezzavano le michette, facevano girare il fiasco e bevevano il rosso come rosolio per poi alla una tornare a lavorare fino alle cinque di sera quando, puntualmente, posavano il secchio e tornavano a casa…
Si sa, è storia vecchia, tanto vecchia, finita… Non so adesso se di manovali ce ne siano ancora, certo ci saranno… però in giro non ne vedo più, i pochi rimasti certamente vanno a mangiare in osteria pastasciutta o risotto e poi il secondo, forse non più vino rosso ma Coca Cola o acqua minerale…
Chissà! È un bene, è un male…? Non so però a mezzogiorno anche se non sono lì li vedo ugualmente Davanti al fabbricato seduti tutti in gruppo a mangiare… Il mondo cambia, marcia con il progresso E tutto si rinnova, ognuno ha i propri momenti, la propria stagione, vive il mondo così come lo trova e poi, naturalmente, quando sarà alla fine della sua storia cercherà di vivere attraverso la mente tutto quello che gli regala la memoria…! |
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