L'acqua nostrana
Canto solo i
nostri fiumi (quelli di Milano)
i tre Navigli
classici e l’Olona
che scorrono tutti
i giorni bel bello pian piano
dentro al cuore di
questa «Città affacendata»
E questo
nonostante l’acqua (se si vuol
guardare di fino)
non è né delle nostre parti
né forestiera, né
grama, né di cuore,
ma sempre ragazza
e sempre donna anziana.
L’acqua è una
sola, chiara e tanta:
di mare, di lago,
di fosso o di marcita
è l’acqua che è
utile e che canta,
è l’acqua sola,
che non è mai finita
quella che si beve
(da benedire !)
che porta il tifo
e che pulisce i panni,
che fa piacere,
che tiene fresco, che spaventa
quando furiosa
dilaga sopra le campagne;
quella delle
turbine e dei mulini,
che fa crescere il
riso e fa muovere i motori,
che fa nascere il
vino nella tinozza;
che porta il
chiaro, di notte, sopra l’amore,
è l’acqua santa,
l’acqua del Signore,
delle marcite,
delle risaie, dei fontanili,
delle pozzanghere,
dei pozzi, degli scolmatori
dei secchi, delle
tinozze, dei secchielli…
con tutta questa
festa di acqua sana
che si confonde in
cielo
l’ACQUA DEI
NAVIGLI.