Vespasiano Bignami
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Profilo biografico | Opere | |
Vespasiano Bignami (Cremona 1841, Milano 1929), fu uno degli artisti più versatili della scapigliatura, animatore instancabile della vita artistica milanese tra la fine dell'800 e l'inizio del '900: pittore e apprezzato ritrattista, violinista e direttore d'orchestra, critico d'arte e insegnante all'Accademia di Brera (fu docente anche di Giovanni Barrella), collaboratore di diversi giornali, rivelò anche notevoli doti di umorista e caricaturista. Fu promotore di svariate iniziative culturali, tra cui la fondazione del sodalizio milanese "La Famiglia artistica" e organizzatore di numerose esposizioni e feste cittadine. Il Fondo Bignami è stato donato al Comune di Milano da Carlo Bozzi - critico d'arte del quotidiano "Il Secolo" e amico personale del Bignami, ed è entrato a far parte della Biblioteca d'Arte agli inizi degli anni '60. La raccolta comprende materiale documentario eterogeneo: appunti del Bignami, impressioni, aforismi, testi di conferenze, articoli, bozzetti, giudizi critici, curiosità varie... L'intero materiale, databile tra il 1853 e il 1928, è riunito in 29 volumi ordinati per materia.
Fu anche poeta dialettale: fra le sue poesie milanesi ricordiamo La portinara e L'esule (in una sorta di milanese italianizzato), entrambe riportate qui nelle "Opere". Alla poesia "La Portinara" gli fece eco Barrella con un'altra Portinara in chiave realistico-umoristica.
Sua grafia
Scritti sull'Autore
da: Il Giorno (02.02.2003) - Articolo di Anna Mangiarotti
«Vespa», lo avevano ribattezzato a Milano.
Vespasiano Bignami era arrivato qui da Cremona nel 1862, come disegnatore
caricaturista dello «Spirito folletto» di Sonzogno. Senza mezzi termini,
attaccava Crispi e Rattazzi e l'alleanza con la Monarchia, «abbraccio di
serpente». Riguardo ai ricchi, auspicava che «fossero meno talpe»,
favorendo e sostenendo gli artisti, allora malamente costretti a lavori
mediocri tanto che «a Bergamo non si fanno che madonne e santi e sacri
cuori, a Milano forosette e modelline più o meno in costume». Una grande
distanza separava il paese legale da quello reale. Per modernizzare lo
Stato unitario, Bignami sollecitava le avanguardie artistiche ad assumere
un ruolo dirigente.
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