Franca Brambilla
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Profilo biografico | Opere | |
Franca Brambilla ultimamente abitava in viale Tunisia (non si è mai allontanata troppo dalla casa che le ha dato i natali (sopra l'osteria) nè dalla sua Parrocchia di S. Gioachimo, ma ora (22 luglio 2002) ha smesso di fare "el saltamartin" e "l'è andada su in del Pader che l'è sò e l'è nòster, mè Dio e nòster Dio...", cioè ci ha lasciati e riposa nel cimitero di Gessate nella tomba di famiglia.
Dopo gli studi tecnico-commerciali, d'uso a quei tempi, Franca s'impiega, ma non trascura i suoi interessi teatrali (a 8 anni esordiva già in oratorio) recitando nel repertorio milanese
con i Gruppi “Teatro
Nodo” per la prosa e “i Milanes” per l’operetta (indimenticabile la sua
Dirce ne “I fortunn del Tecoppa”).
Tiene inoltre lezioni di letteratura milanese, partecipando a scopo benefico a vari recitals.
E' stata anche la fondatrice e la presidente del sodalizio “i Brambilla - tucc insèma, incoeu e doman”,
Sue pubblicazioni: El bel fioeu e la Lilla, - premi Carlo Ravasio e Sant'Ambroeus Ona giornada de libertaa - altro premio Carlo Ravasio Il piacere di chiamarsi Brambilla (ed. Il Carrobbio-La Martinella Milano), Racconti e poesie milanesi: sui “Quaderni del filologico”, dell’Accademia del dialetto e dell’Acarya.
"Esagono" 1980 "Guido Tresoldi" di Gessate 1986 "Carlo Porta" 1986 "Fititalia 90" 1990
"Ambrogino d'oro" alla memoria 2002
Scritti sull'Autore
Franca Brambilla viene esaltata per le sue doti di attrice, scrittrice, docente di meneghino: un vulcano di vitalità e di simpatia. Un ritratto più calzante del personaggio l'ha fornito L’Avvenire del 4 gennaio ‘96: “È l’emblema della Milano che amiamo e che ricordiamo con patetica nostalgia. Però con la Franca il patetico se ne va e la nostalgia scompare: rimane Milano, la sua veracità e il dinamismo che sgorga dal cuore e giunge, tramite il dialetto, al pari di una forza che trascina e contagia”. |
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