Luigi Cazzetta

 

Profilo biografico Opere
 

Luigi Cazzetta è una delle voci più significative della poesia meneghina dell'ultimo mezzo secolo. Per il cittadino benemerito del Comune di Milano, Cavalier Ufficiale Luigi Cazzetta, coniugare il ruolo severo di bancario con le "voci di dentro" che lo spingevano, irresistibilmente, a dar loro espressione di poesia era cosa naturale: due momenti di un unico respiro, il suo modo di vivere: quadrare la cassa secondo le regole e far quadrare il verso nella forma più vicina alla sorgente dell'ispirazione.
Milano, la vera, coi suoi pudori segreti e le sue bellezze nascoste era in lui: dagli antichi muri di via Orti, dove nacque il 7 febbraio 1907, al Poggioeu sul mond di via Aselli, dalla Banca d'America e d'Italia (dove fu assunto nell'anno fatidico 1921, come 'rampollo' e che lasciò nel 1969 col grado di condirettore), alla panchina di piazzale Gorini, dove rimastagli solo la vista interiore - meditava, con umori sereni o corrucciati i versi di alcune delle sue oltre ottocento poesie. Di temperamento forte, sicuro, dinamico, può considerarsi un esponemte di spicco della scuola del Tessa e del Guicciardi al quale, con Carlo Ravasio, era legato da stretta amicizia. Ha fondato il Sciroeu di Poetta (1971), è stato Presidente onorario dell'Accademia del dialetto milanese e incaricato della Cattedra di milanese all'Università della Terza Età.
Questa raccolta, definitiva, oltre che un atto d'amore della sua famiglia è, indubbiamente, il riconoscimento dovuto al "Premio Carlo Porta" (ricevuto nel 1962), ma soprattutto un deferente omaggio al poeta vero, quello che alla poesia, pur riconoscendole la maiuscola, dava del tu. Dopo aver tenacemente studiato le opere dei maggiori poeti meneghini, nel 1940 produce i suoi primi versi nella lingua del Porta e gli ultimi a poche settimane dalla morte, che lo coglie una notte brulicante di stelle, il 30 luglio 1992, in un angolo della Costa Paradiso. Ma il meglio di Lui, è ciò che più ce lo rese caro, il dono della sua poesia, rimane con noi.
( Pier Luigi Amietta, dal volume "POESIE", viennepierre edizioni)

Opere di poesia:
De là del pont ; Tipografia Angelo Cazzaniga, Milano 1962
Ti, Poesia; Arti Grafiche Lecchesi 1971;
Sô de November (1975);
Profumm de erb (1979);
Milla...Domila (1981);
Apontament (1984);
Senza vent(1988);
Camionista de la nott (1992)

Scritti sull'Autore

Nel momento di congedare, col libro, anche me stesso - non già per affrancarmi dalla poesia di Cazzetta, che continuerà a camminare al mio fianco per la vita che mi resta, ma con la coscienza dell'impegno, liberamente assunto e assolto ora, come meglio ho saputo - sento la tentazione del silenzio come non mai.
Ora che l'opera è compiuta, coronando il fine di dare testimonianza a un poeta vero della lingua del Maggi e del Porta, della lingua nostra, ora che nel linguaggio muto e un po' solenne delle cose definitive, questo libro testimonia, per la piccola parte che è nel potere dell'uomo e delle persone che gli vollero bene, l'animo di Luigi Cazzetta, mi sembra che ogni parola di chi voglia parlare della poesia e sulla poesia, soprattutto quando il poeta tace, disturberebbe, come quella di chi profana con parole un cielo al tramonto.
Le ragioni di soddisfazione non mancano: il meglio della sua produzione è stato scelto con cura ed amore, insieme alla Famiglia del poeta e con la supervisione preziosa di Claudio Beretta, traduttore e chiosatore convinto di tutta questa antologia; la veste grafica e tipografica appare gradevole, accattivante; l'editore è prestigioso.
Eppure mi accorgo, nell'accingermi a concludere il lavoro più importante ed impegnativo fatto finora sull'opera poetica di Cazzetta, rispetto alla quale avevo pur trovato, curando i suoi libri, fin troppe parole, mi accorgo di non sapere quasi nulla di lui, della sua opera e anche della poesia..
E di essere pieno di dubbi, di "forse"...
Forse, davvero, dovrei tacere.
C'è un'arte del tacere, che è stata addirittura teorizzata e che vorrei possedere nel grado supremo per darne ora la prova più alta... A patto che il mio silenzio non facesse torto all'Amico poeta e fosse di quelli che dicono più delle parole.
Ma poiché non è così, non vedo altra scelta che dar voce a quei forse che si accavallano dentro di me.
Ho avuto occasione, nel premettere qualche parola alla riedizione del libro Milla...Domila...,di dire che il miracolo oscuro della poesia di Cazzetta è, in fondo, null'altro che il mistero di tutta la poesia: qualcosa che comunica, al tempo stesso, pensieri ed affetti, celandone l'origine, l'elemento generatore.
Ma lasciandoci sempre, dopo lunghe vampate di gioia, felici, appagati ed in pace. Riconfermo in tutto, qui, la mia opinione.
Ma, forse, questo non si chiama amore?
Forse è proprio nella poesia, in tutta la poesia, che va cercato il mistero dell'amore, di quella gioia che, come recita la sposa di Lammermoor, dall'interno dell'immortale melodia donizettiana, "si sente e non si dice".
Forse la poesia non è, secondo l'ètimo greco, che la metafora del poeta massimo, il Poietès, il "massimo fattore" manzoniano, così come gli uomini lo hanno sentito (o forse voluto, poco importa).
Forse anche Luigi Cazzetta, che alla Poesia si rivolgeva col "Tu", ha scritto la sua parola nel libro che non avrà mai fine, cominciato dal primo uomo che scrisse il primo verso per un bisogno del cuore.
Forse, come tutti i poeti veri, anche lui, senza saperlo, è stato per un po', nel suo passaggio sulla terra, un fante umile e grande nella sterminata legione dei biografi di Dio.

(Prefazione di Pier Luigi Amietta al volume "POESIE", viennepierre edizioni)

 

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"Una delle tre targhe dei giardini di piazzale Gorini a Milano dedicate al poeta e inaugurate ufficialmente il 20 maggio 2005"