Carlo Mosca

 

Profilo biografico Opere

 

Nasce nel 1894 e riposa nel piccolo cimitero dei Monaci, nell'Abbazia di Chiaravalle, a lui tanto cara, di cui ha concorso alla ricostruzione.

Il posto preminente, nella vita di Carlo Mosca, l'ebbe sempre la famiglia. Sposa ancor giovane una creatura superiore, la signora Gianna, eletta musicista; una comunione ricca di valori, un gioioso reciproco arricchimento spirituale.......

Ragioniere bancario... dopo molti anni di guerra come Capitano degli Alpini (grande la sua passione per la montagna)nella prima Guerra mondiale, si occupa di spedizioni marittime a Genova, dapprima come impiegato, poi come procuratore e successivamente aprendo una propria azienda e acquistando una nave che chiamerà "Ambrosiana". Fu per tutta la vita un instancabile lavoratore, persino contravvenendo alle esortazioni dei suoi cari, pur consapevole che "ormai me toccarà fra pòcch l'erba sentilla a crèss, ma per de sott", chiedeva ancora alla vita "on coeur noeuv" pur ringraziandola "per tutt quel che te m 'he daa e che mai savaroo se ho meritaa" .

Fu anche Presidente del Lions Club Milano.

Altre sue attività: fu Consigliere d'amministrazione alla "Fondazione Crespi Morbio", Consigliere Probiviro della "Scuola cani guida" per i ciechi, della "Ospitalità Carlo e Gianna Mosca per i bimbi di madri ricoverate in ospedale" e così per anni fu alla guida della "Scuola di perfezionamento per la meccanica". Innumerevoli le prestazioni, le presidenze in diversi circoli culturali e associazioni culturali, di opere benefiche.

Apprezzato anche per la sua dedizione alla vita di comunità, per la sua cultura, il suo tatto, la sua capacità organizzativa, la sua pazienza e l'alto senso di amicizia che animava i suoi rapporti umani (innumerevoli furono le sue opere di bontà e di bene.

Uomo modesto, era difficile vincere la sua ritrosia nel parlare di sè. Ci teneva sottolineare che i suoi scritti erano destinati unicamente alle persone care, agli amici che li richiedevano.

Come artista e poeta, più che le limpide pagine di prosa (a volte, come nella morte di Beethoven, di notevole forza drammatica) e le rime, soprattutto in dialetto milanese, è il senso supremo dell'amore per il creato e le persone e le cose che ci circondano che l'animo di Mosca ha captato e permeato di poesia nel desiderio di poterne comunicare il valore, la bellezza, per la serenità, la gioia di tutti.

Interessantissime le descrizioni dei suoi lunghi, numerosi viaggi e delle visite alle Abbazie di Civate e di Chiaravalle. "Mi in Galilea" è in dialetto milanese, come a volerla custodita fra le pareti domestiche.

Le sue liriche dialettali ci mostrano il suo valore di poeta: in esse la ricerca dell'espressione procede senza tentennamenti, dimostrando anche una sottile cultura stilistica; l'ispirazione è sempre fresca, luminosa; in quelle maggiormente impegnate pensieri profondi, emozioni vive sono espresse con serenità e con forza, con acuta considerazione dei nostri limiti - come in "Fa no el curios!" - con religiosa accettazione del nostro destino, così bene espressa nelle sue due ultime poesie "Voeuri on coeur noeuv" e "A la mia amisa poltrona".

I versi milanesi di questo poeta sono raccolti nel volumetto fuori commercio Cento pagine di Carlo Mosca edito nel 1965. La sua vena si occupa della realtà di tutti i giorni e a volte è spiritosa e ricorda le novellette del Balestrieri. Ma gode anche di spunti sentimentali. Per quanto riguarda la forma poetica è lui stesso che la definisce così come la sente, ossia "un'espressione spontanea d'una bonomia tradizionale, che rifugge dalle sottigliezze e tiene piuttosto ad affettare una certa rozzezza. Io chiedo alla mia Musetta solo di poter comunicare con efficacia una sensazione o una emozione".

Si è pure impegnato nella traduzione, riuscitissima, dall'inglese - tanto da venire pubblicata dalla casa Mursia e data in dotazione alle biblioteche delle scuole - di "Nevil Shute" e anche in quella dall'inglese e dal francese (e viceversa) di varie liriche, scelte con rara sensibilità.

Fu anche un grande appassionato di musica.

Fra gli attestati di benemerenza, meritò anche la Medaglia d'oro del Comune di Milano.

Raccolte
1965 Cento pagine (edizione fuori commercio)
1982 ...altre cento pagine (pure fuori commercio)

Scritti sull'Autore

 

POEMETTI

SONETTI
Andeghee
Idillio invernale
La mia sveglia
Requiem per ona cagna
 

ALTRE LIRICHE
A la mia amisa poltronna
Certa stampa
D'in tra i oliv a San Michel de Pagana
Nozze d'oro
Nozze d'oro (alla moglie Gianna)
Voeuri on coeur noeuv