Giovanni Ventura

 

Profilo biografico Opere

 

Piccolo di statura e di volto assai espressivo.

Nasce a Milano il 6 luglio 1801 "in una casetta posta Giò del pont de San Cels, vers el daziett,a man drizza" vale a dire "al cavo Vettabbia N. 3713. Qui abitava suo padre Raffaele (orologiaio), sposato nella Chiesa di S.Eustorgio il 13 germile dell'anno VII repubblicano (= aprile 1801) con Maddalena Bassi, domiciliata in Cittadella N. 3672. Nonni del poeta furono Pietro Ventura (ortolano) con Isabella Borgonuovo e Giovanni Bassi (mercante) con Maria Serazzi".

Appassionato di arte drammatica, fa un tirocinio di 5 anni presso l'Accademia Filodrammatica, sorta dopo il Teatro Patriottico,  uscendone a 18 anni come artista drammatico. Inizia così la sua carriera in salita nel teatro, non trascurando  peraltro i suoi sentimenti patriottici.

Dopo  il 1848, per non essere nuovamente soggetto all'Austria, si sposta a Torino, dove vive per 10 anni modestamente, ma stimato e amato da tutti.

Abbandona le scene 1852, ma nel 1859, rientrato a Milano, assume la direzione dell'Accademia dei Filodrammatici e riprende la professione con arte e intelligenza. Scrive sì poesie in vernacolo (Porta, Maggi e Grossi sono i suoi maestri più vicini) ma anche opere teatrali.

 

Muore il 19 gennaio 1869 dimenticato da lettori, giornali ecc., nonostante la grande fama che ebbe in vita, e la sua salma fu tumulata, come da suo desiderio, nello scomparso cimitero del Gentilino.

Nel 1915 il poeta viene ricordato e considerato fra i "primissimi nostri" poeti da Ferdinando Fontana nella sua Antologia Milanese.

 

 

Opere in vernacolo

1840   Carl Ambroeus - versi milanesi

1859   Poesie milanesi ed italiane - Raccolta ristampata da F. Vallardi nel 1875

 

Scritti sull'Autore

 

POEMETTI

 

SONETTI

Chi g'ha temp, no specia temp

El pont del borgh de S.Cels

El progress

 

ALTRE LIRICHE
A Gaitanina

A la Rosin

El tramont

La donna

La farfalla

La campanella de San Cels

L'inverna

Sulla poesia milanesa