CRITERI PER UN ELENCO "ERETICO"
Ci hanno guidato alcuni criteri che riteniamo giusto mettere in comune con i nostri lettori - visitatori. Premesso che la differenza tra lingua e dialetto è artificiosa e fittizia, dipendendo unicamente dal numero di persone che la parlano (in questo senso può morire una lingua, non meno di un dialetto) ci è sembrato importante nel compilare un elenco di Autori di lingua milanese tener presente che:
Le lingue locali sono le vere "lingue madri", sviluppatesi in contesti unici e irripetibili e contengono quasi sempre elementi di un DNA culturale che non trova riscontro in alcun aspetto delle lingue nazionali.
Una lingua che ha sviluppato nel tempo una letteratura, una poesia, un teatro ed è supportata da strumenti linguistici come vocabolari, grammatiche, antologie, repertori è, a dispetto che sia poco o molto diffusa, un organismo vivente.
Gli organismi viventi, linguistici o meno, debbono essere alimentati, aiutati a crescere o - se malati - curati adeguatamente.
La lingua milanese contiene il DNA storico, linguistico e culturale che ha attraversato i secoli, dai celti ai longobardi e contiene inoltre le ferite rimarginate degli "stupri" linguistici apportati dalle oppressioni straniere, ma, proprio per questo ha assunto caratteri di estrema peculiarità.
La lingua milanese è malata e in pericolo: malata per l'invasione progressiva di un italiano che ("sporcato" da anglismi e ovviomi televisivi") non ha nè la dignità nè il diritto di sostituirla ma, ciò malgrado, l'offende e la stravolge quotidianamente. In pericolo perchè un malinteso senso di comunicazione alta (che nasconde soltanto i tratti di uno sconcertante vuoto morale) l'ha inibita nei tempi più oscuri del secolo appena trascorso e la disdegna oggi per la colpevole inerzia di centri culturali e anche politici cui spetterebbe la maggiore responsabilità di salvaguardarla e promuoverla.
Noi, non certo i soli, ma certamente tra i pochi, amiamo la nostra lingua, e ci opponiamo con tutte le nostre forze all'inerzia e alle Cassandre che ne hanno già decretato la scomparsa. Il milanese non è scomparso, ma indubbiamente vive momenti più difficili che altre lingue madri. Quando il momento è difficile, tutti debbono essere chiamati a raccolta: i grandi e i piccoli, i classici ed i contemporanei, gli eccellenti gloriosi e i modesti che, nella comune battaglia, possono soltanto suonare un tamburo.
Se, malgrado tutto ciò, qualcuno continuasse a considerare "eretico" un elenco di Autori che accosta, nell'umiltà dell'ordine alfabetico, i grandissimi ed i piccolissimi, ne saremmo dispiaciuti, ma continueremo ad ampliare il nostro Elenco, senza espungere neppure un nome.
(Pierluigi Amietta )